
Quale tipo di contatto l’allergene deve avere con l’organismo per scatenare una risposta immunitaria?
Il contatto può avvenire per via inalatoria, come avviene per i pollini, i peli di animali, gli acari della polvere e le muffe, in seguito ad ingestione, come accade con alimenti e farmaci, oppure per via cutanea; gli allergeni, possono, cioè, penetrare nell’organismo in seguito a punture d’insetto (ad esempio vespe, ragni, api) o indurre un’allergia tramite contatto cutaneo, come succede con bigiotteria, cosmetici ed indumenti sintetici.
Quali sono i sintomi?
Dopo il contatto con l’allergene, il sistema immunitario risponde con un processo flogistico, e ciò causa la comparsa dei tipici sintomi dell’allergia, ossia orticaria, dermatite atopica, asma, rinite, starnuti, prurito a gola e naso, congiuntivite e, nei casi più gravi, può evolvere in shock anafilattico caratterizzato da ipotensione, tachicardia, broncocostrizione e perdita di coscienza.
Cosa sono le allergie stagionali?
Le forme allergiche stagionali sono così chiamate perché compaiono solo in determinati periodi dell’anno e gli allergeni più comuni che le causano sono i pollini di piante erbacee ed alberi (soprattutto quelli prodotti dalla parietaria, graminacee, ulivo, betulla e cipresso).
Come possiamo intervenire?
Il miglior trattamento per ogni allergia è evitare l’esposizione all’allergene. Talvolta, è impossibile prevenire un eventuale contatto, perché spesso un individuo non sa nemmeno di essere allergico ad una determinata sostanza. Quindi, è bene adottare i seguenti comportamenti, al fine di prevenire o di non aggravare i sintomi associati all’allergia.
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Evitare vino rosso e, in misura minore, vino bianco e birra perché essi sono ricchi in solfiti, che sono delle sostanze chimiche che vengono utilizzate come conservanti per prevenire l’ossidazione del vino. Il consumo di solfiti è generalmente innocuo, eccetto per i soggetti allergici o asmatici, perché queste sostanze potrebbero peggiorare la sintomatologia legata al fenomeno allergico già in atto.
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Chi soffre di allergie stagionali ovviamente ne è consapevole, e quindi dovrebbe evitare nei mesi di punta (marzo, aprile) parchi e luoghi all’aperto;
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Ai primi sintomi di allergia, consultare uno specialista per capire nel dettaglio, tramite test opportuni, a cosa si è allergici, per poi stabilire le strategie terapeutiche personali più adatte.
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È utile conoscere e individuare le piante e le erbe che liberano i pollini a cui si è allergici e gli attinenti periodi di fioritura. Sarebbe di grande aiuto consultare i calendari dei pollini, che potrete reperire presso enti locali (ASL, Ospedali, ecc.), dai quali è possibile ottenere informazioni sulla concentrazione di determinati pollini allergenici in un preciso periodo dell’anno e nelle diverse regioni italiane.
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Spolverare frequentemente, perché la polvere rappresenta uno dei veicoli principali di acari e pollini, limitare l’uso di tappeti, perché essi attraggono polvere e pulire spesso i luoghi umidi e arieggiare sempre le stanze.